L’occasione
Con i musei chiusi, causa coronavirus, e costretti a passare molto del nostro tempo a casa si potrebbe pensare di comprare un’opera d’arte per noi stessi, per la nostra quotidianità.
I pro:
- Avere in casa qualcosa che ci piace, che ci appassiona e che definisca in parte la nostra identità
- Sapere cosa si prova nel guardare un’opera ogni ora del giorno e della notte (semplicemente quando ci va) al contrario di fruirla temporaneamente al museo dopo aver pagato il biglietto in coda con gli altri visitatori
- Avere qualcosa di unico che possa essere tramandato di generazione in generazione e questo dipende anche dal tipo di opera e tecnica utilizzata
- Supportare gli artisti, non tutti sono Maurizio Cattelan e non credo se la stiano passando bene
- Ultimo “pro”, un po’ ironico: basta con queste librerie messe come background durante le video call! Perché non distinguersi e dare spazio anche all’arte! 😊
I contro:
- Al momento, non me ne viene in mente nessuno
La casa ora non è più solo il luogo dove si torna la sera per dormire e chissà come avranno passato la quarantena chi ha in affitto appartamenti di 20 o 30 metri quadri, penso a molti dei miei amici in Francia o a New York e non li invidio affatto. Insomma, perché accontentarsi di stampe di manifesti comprate nei bookshop dei musei? Abbiamo l’occasione di iniziare la nostra collezione di opere d’arte, di qualsiasi genere essa sia. Come dice mio cugino, la vita è troppo breve per accontentarsi, bisogna sognare (soprattutto quando le cose vanno male).
Importante: le opere d’arte non costano sempre un occhio della testa e potreste rimanere sorpresi, non ci sono solo le vendite milionarie di Sotheby’s. Inoltre, non è sempre vero che il valore di un’opera sia direttamente proporzionale al suo costo, per intenderci, non è detto che più costi e migliore sia l’opera! Il mercato dell’arte ha vari livelli e, come dire, ce n’è per tutti i gusti: dai quadri alle sculture, alle litografie, ai disegni d’artista, alle fotografie d’autore, agli originali delle tavole dei fumetti e così via dicendo.
D’accordo, sono una storica dell’arte e ho un certo occhio che mi aiuta a comprare (naturalmente supportato dalla conoscenza storica, senza la quale diventa difficile interpretare qualsiasi tipo di contesto artistico culturale) e quindi mi sembra una spesa del tutto normale. Mi sono resa conto, però, che il dominio artistico possa apparire come qualcosa di fumoso, ma anche elitario da cui ci si può sentire esclusi, almeno in un primo momento per coloro che non frequentano questo ambiente.
Da qui nasce la mia riflessione. Come scegliere e comprare un’opera d’arte? Dove acquistarla? Quanto costa? Ne vale la pena?
I dubbi sono del tutto legittimi. Negli anni ho sviluppato un metodo per orientare i miei acquisti e quelli di chi mi chiede consiglio.